Il 4 aprile si è incontrato online il terzo Tavolo provinciale per l’Economia Solidale del 2022, cui partecipano in questa fase Giusi Valenti per Consolida e Stefano Musaico per il Centro per l’Economia Solidale. Sono stati trattati due temi di grande interesse per la comunità e per la cooperazione sociale: la nuova legge provinciale sull’agricoltura sociale e la presentazione del report su una possibile moneta complementare in Trentino.
Il dottor Marco Zucchelli del Servizio Agricoltura e Valeria Albertini del Servizio Politiche Sociali della Provincia hanno presentato i punti chiave della legge provinciale n. 10 del 2001 (con recenti modifiche del 2021) sull’agricoltura sociale e sulle strade tematiche. La Provincia promuove l’agricoltura sociale quale aspetto di multifunzionalità delle imprese agricole finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo. La norma, non ancora in vigore in attesa del regolamento di esecuzione, riprende in buona parte la legge nazionale 141/2015 per cui i soggetti che possono svolgere attività di agricoltura sociale sono:
1. imprenditore agricolo (comprese imprese sociali che siano anche impresa agricola)
2. cooperative sociali che hanno un fatturato derivante da attività agricole superiore al 30%
3. soggetti dei punti 1 e/o 2 (più altri possibili enti) in associazione
Questi soggetti possono quindi costituire delle fattorie sociali presentando una comunicazione alla PAT ottenendo possibili priorità negli affidamenti di beni pubblici, nei contributi pubblici e la possibilità di utilizzare un particolare logo delle fattorie sociali.
In seguito il Tavolo è passato a trattare il tema delle monete complementare tramite lo studio presentato da Carlo Mancosu, tra i fondatori della moneta complementare Sardex ed esperto in materia. Mancosu ha quindi analizzato i risultati emersi dall’indagine conoscitiva svolta presso un campione di aziende Trentine appartenenti all’Economia Solidale con lo scopo di sondare la conoscenza da parte delle imprese del fenomeno e indagare l’eventuale accoglienza che un simile progetto potrebbe riscuotere presso le stesse. Dallo studio è emerso che la conoscenza del tema è molto scarsa ma buona parte degli intervistati ritiene la tematica di rilievo e quindi da approfondire. Una moneta complementare, oltre ad incentivare scambi commerciali locali, potrebbe essere utile a rafforzare la solidarietà tra i soggetti economici di un certo territorio, aiutando soprattutto i territori periferici e valorizzando la CSR (Corporate Social Responsibility). Mancosu ritiene ci siano i presupposti per continuare a formare ed informare sul tema al fine di accrescere la consapevolezza e avviarsi verso la fase di progettazione/disegno del modello attraverso un percorso partecipato e inclusivo.