Consultazioni e confronti organizzati dalla politica in cui la sensazione è che servano più a raccogliere consenso che a costruire insieme un nuovo welfare. Spesso infatti nonostante il dialogo le cooperative si trovano imbrigliate in vincoli burocratici e nelle logiche delle gare d’appalto il cui principale obiettivo è contenere i costi. Un sistema che impedisce loro di stare in modo efficace in un contesto perennemente in movimento cambiando gli interventi a seconda dei bisogni e nel contempo mette in discussione la dignità del lavoro delle miglia di persone che operano nei servizi.
In altri casi le cooperative si sono trovate con un nulla di fatto – spesso nuovamente in ragione della mancanza di risorse – rispetto alle proposte elaborate su richiesta delle stesse istituzioni per rispondere a nuovi bisogni. Certo non sempre e non ovunque è stato ed è così: ci sono ambiti in cui cooperazione sociale, e più in generale il Terzo Settore, sta costruendo insieme alla politica percorsi innovativi importanti, come ad esempio sul tema dell’abitare sociale per le persone con disabilità.
In questo contesto, in generale poco confortante, forse anche la cooperazione sociale ha la sua parte di responsabilità perché, considerandosi minoritaria, non ha saputo essere incisiva, abitare le strade e occupare i palazzi.
Questo è il pensiero condiviso dalle 10 cooperative che hanno partecipato al primo incontro del Tavolo “Sostenibilità dei modelli di cura”. Non c’è sconforto né rabbia però, ma la voglia di tornare ad essere critici e nel contempo costruttivi per iniziare un nuovo dialogo con la politica e con i cittadini. L’obiettivo non è fare tabula rasa dell’esistente, ma destrutturare per ricostruire pensando al ciclo di vita delle persone e lavorando in una logica di complementarietà con le istituzioni.
La “cura” può essere la cornice ideale che consente da un lato di valorizzare le riflessioni dei gruppi di specifici all’interno del consorzio (dall’abitare per persone con disabilità al welfare per anziani fino all’educazione nel mondo digitale), dall’altro di identificare i tratti comuni sia identitari che operativi.
Esito del lavoro del Tavolo sarà un documento che oltre ad evidenziare i tratti distintivi delle cooperative contenga proposte concrete sul welfare dell(immediato) futuro. Alcuni dei temi del documento già emersi nel primo incontro saranno approfonditi nei prossimi appuntamenti, tra questi la relazione pubblico – privato, la territorialità e la valutazione dei servi tra funzionari pubblici e destinatari