“Il territorio è un luogo che ama la memoria, le relazioni, i progetti; è un luogo che va “camminato” per poterlo vivere e comprendere e la camminata è una dimensione di scoperta e di conoscenza. Ed è in questa connotazione di luogo che abita e si interroga la scuola ed è così che possiamo intendere il territorio come una scuola aperta, di vita, che va armonizzata e concretizzata all’interno di percorsi”. Servono co-progettazione, collaborazione e cooperazione sono gli ingredienti fondamentali per mettere in relazione scuola e territorio. Nel territorio si apprende mentre a scuola successivamente si sistematizza l’apprendimento: in questo modo si continua a coltivare il territorio come risorsa educativa e la scuola diventa luogo di sapere che può essere condiviso con il territorio.
Così oggi Piergiuseppe Ellerani Professore di Pedagogia generale e sociale, ha aperto l’incontro a EDUCA promosso da Iprase, Fondazione Franco De Marchi e Consolida, moderato da Sara Decarli giornalista di Vita e introdotto dal Presidente della Fondazione Franco De Marchi Piergiorgio Reggio con le testimonianze video di Tiziana De Rossi dirigente dell’istituto Martini di Mezzolombardo e il racconto delle cooperative sociali trentine di Lorenzo Spettoli. Il webinar è ora disponibile sul canale yoyube Festival EDUCA.
La riformulazione di spazi e tempi in seguito all’emergenza sanitaria e al lockdown, per Michele Marmo esperto nella formazione dei formatori, ha riguardato tutti, non solo la scuola, ma anche chi si occupa di servizi educativi. “Fondamentale, in questo delicato momento, è lavorare su due metacompetenze: quella di ri-apprendere a lavorare insieme rafforzando un concetto di democrazia partecipata; e quella di rovesciare il processo di apprendimento partendo dall’esperienza e dalla sua rielaborazione. L’esperienza della pandemia ci ha indicato la direzione ma non dovremmo parlare di “ripresa” bensì di “ricominciare”.
Angelo Lucio Rossi, dirigente scolastico a Milano a partire dalla sua esperienza personale ha sottolineato come la vera emergenza educativa non riguardi bambini e ragazzi ma gli adulti. “È fondamentale, in questo momento, mettere in opera il principio di sussidiarietà: dobbiamo riprenderci una responsabilità in azione. Un patto educativo territoriale è sempre generativo perché l’educazione riguarda tutti e il suo vero senso sta nel restituire alla comunità, alle associazioni e agli enti il loro ruolo. La scuola è del territorio e della comunità.”
E ancora il Professor Piergiuseppe Ellerani: “Il cuore del cambiamento è la rigenerazione dell’umano. Abbiamo maturato una nuova cultura e questa nuova cultura ci deve aiutare a cambiare strada. Fondamentale, se vogliamo formare delle competenze è immaginare che siano in azione. Le competenze non dovrebbero diventare il fine dell’attività educativa didattica.” Ellerani ha concluso con le tre parole chiave che definiscono un ecosistema: interdipendenza, co-progettazione e diversità; tre elementi che appartengono al territorio. “Abbiamo la possibilità oggi, intenzionalmente, di mutuarli affinché il territorio diventi un ecosistema per l’apprendimento interdipendente non solo dei ragazzi ma anche degli adulti.”