FSE _INCLUSIONE SOCIALE.#L’INTERVISTA 1

Tre dei percorsi professionalizzanti finanziati dal Fondo Sociale Europeo promossi da Consolida hanno coinvolto donne detenute nella Casa circondariale di Trento. In particolare le 15 detenute coinvolte hanno partecipato a “Lavorare in lavanderia” curato dalla cooperativa sociale di tipo b Venature.

Abbiamo chiesto al presidente Domenico Zalla di raccontarci come è andata.

Complessivamente molto bene, anche se le difficoltà non sono mancate. Nella Casa Circondariale tutte le attività formative e lavorative sono influenzate dall’alto turn over dei detenuti. Capita, infatti, che le persone debbano interrompere i percorsi perché, ad esempio, beneficiano di misure alternative alla pena o vengono spostate in un altro istituto. Nel caso dei progetti Fse realizzati tra il 2020 e il 2021 il Covid ha ulteriormente complicato questa situazione. L’Area educativa della Casa Circondariale aveva comunque selezionato detenute che almeno teoricamente avrebbero potuto finire il percorso e le partecipanti si sono impegnate molto perché ciò avvenisse. Sei di loro ce l’hanno fatta.

Come avete organizzato la formazione on the job?

Si svolgeva in piccoli gruppi nella fascia oraria pomeridiana in modo da non sovrapporsi alle proposte della scuola interna al carcere. Il corso si occupava di una piccola commessa in modo da poter seguire proprio tutta lavorazione. Le partecipanti era costantemente seguite da una nostra dipendente che ha insegnato loro tutte le fasi del servizio di lavanderia: la cernita, la selezione dei capi per tessuto e colore, il passaggio in lavatrice e per alcuni indumenti anche in asciugatrice, infine la stiratura e il confezionamento. Le partecipanti hanno potuto anche fare la formazione sulla sicurezza dentro l’istituto.

Come hanno vissuto questa esperienza?

Partiamo dal fatto che si tratta di persone molto fragili, con vissuti difficili, a volte dipendenze da sostanze, e spesso senza una rete parentale che consenta loro di beneficiare di misure alternative. Detto questo tutte si sono impegnate molto e hanno manifestato soddisfazione. Ricordo che una di loro ci ha detto alla fine: “ sono molto contenta, perché è la prima volta che concludo qualcosa nella mia vita”.

Anche la Casa Circondariale apprezza questi progetti che consentono alle persone non solo di tenersi occupate, ma di cominciare a costruire il loro futuro. Il vantaggio dei nostri percorsi rispetto ad altre attività è che, essendo la lavanderia proprio dentro l’istituto, non si sovrappongono alla scuola e si possono svolgere anche nel periodo estivo.

 

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