IL DIALOGO CON LA POLITICA: ESSERCI PER CONTARE

Serenella Cipriani

Lo andiamo ripetendo da alcune settimane con il rischio forse di annoiare qualcuno, ma lo facciamo nella convinzione – condivisa con voi nei Tavoli Lavoro e Cura – che la cooperazione sociale non possa rinunciare al dialogo con chi sarà chiamato a governare la nostra terra. L’appuntamento del 13 ottobre è un’occasione importante per affermare che il futuro si costruisce insieme, ma che per farlo servono conoscenza e riconoscimento reciproco.

Possiamo sentirci disorientati, magari anche vulnerabili, di fronte al rischio che sia messo in discussione il modello Trentino, dove cattolicesimo, riformismo e cooperazione hanno sempre convissuto, garantendo coesione sociale, benessere e autonomia.  Ma siamo attori importanti di questa terra (e a qualcuno forse questo va anche mostrato) e davanti ai profondi cambiamenti sociali, culturali ed economici, abbiamo il dovere di fare proposte che nascono dal nostro lavoro quotidiano in risposta ai bisogni di tanti cittadini, in particolare di quelli più vulnerabili. Dobbiamo farci ascoltare per poter contribuire a ricostruire un senso di comunità oltre i luoghi comuni. Luoghi comuni che ci vedono, ad esempio, relegati ai margini come organizzazioni che si occupano solo dei “diversi” in una logica esclusivamente assistenziale.

Credo che i candidati e gli amministratori pubblici che giovedì scorso hanno accolto l’invito ad entrare in alcuni dei nostri servizi hanno avuto l’opportunità di guardare con i propri occhi e comprendere cosa significa essere costruttori di luoghi di vita, cosa significhi dare un presente alle persone perché possano guardare al futuro.

In questi giorni c’è chi gioca sulle paure e sul bisogno di sicurezza delle persone. Aprendo i nostri luoghi, compresi quelli più complessi come quelli nella Casa circondariale, abbiamo mostrato che si può vivere e dare dignità agli anziani, ai detenuti, ai matti, ai disabili fisici. Non era retorica la voce di Simone, un ragazzo con disturbi mentali, che raccontava con passione il suo lavoro nel laboratorio prerequisiti lavorativi, o quella di Paolo che ricordava di essere stato all’Ikea per comperare i mobili per l’appartamento dove inizierà con altri giovani con disabilità un percorso di autonomia.

Abbiamo raccolto molti riscontri positivi da parte di chi quel giorno ha dedicato parte del suo tempo per conoscerci e per capire al di là degli schemi o dei “sentito dire”, ma non possiamo accontentarci di aver sfiorato qualche sensibilità, dobbiamo continuare a dare voce ai nostri 18.000 utenti, 4.400 lavoratori, 1.200 volontari, alle tante famiglie e cittadini che incrociamo anche fuori dai nostri servizi.

Per questo rinnovo l’invito a partecipare insieme ai vostri soci e collaboratori il 13 ottobre. È importante che insieme diamo l’idea di ciò che siamo: un mondo vitale che ascolta i bisogni, costruisce risposte e può supportare le istituzioni in un patto di reciproca responsabilità per il bene comune, la coesione sociale e lo sviluppo civile ed economico del Trentino.

Cambieranno le regole del gioco e potranno cambiare anche i nostri interlocutori politici, ma le priorità restano le stesse ed anche il nostro bisogno di coerenza.

Non perdiamo l’opportunità di dire la nostra per contribuire alla costruzione di un modello di società inclusiva, educativa e solidale dove la politica sia garante di valore condiviso.

di Serenella Cipiriani