Trento, 3 maggio 2023
di Sara Morrone
Mettere in comune le esperienze e le competenze partendo da una lettura condivisa dei bisogni a cui oggi il la cooperazione sociale, insieme agli enti del territorio, può dare risposta attraverso l’inserimento lavorativo di persone fragili.
Così Michelangelo Marchesi, direttore di Progetto 92 ha presentato l’obiettivo dell’incontro che si è tenuto il 3 maggio nella sede della cooperativa propedeutico all’avvio dell’iniziativa “Una rete di pratiche comuni per l’inserimento lavorativo” finanziata dalla Fondazione Caritro con il bando “Co-progettazione sociale” .
Ospiti dell’incontro Giusi Valenti, responsabile Area Lavoro di Consolida, e Sabrina Herzog, coordinatrice operativa della sperimentazione Cope in Trentino. Valenti ha ripercorso i cicli storici dell’inserimento lavorativo evidenziandone i cambiamenti che hanno caratterizzato le diverse fasi in Trentino; dalla ricostruzione è emersa una stretta correlazione tra le scelte e l’operatività delle cooperative sociali e, da un lato, le politiche pubbliche (priorità, strumenti normativi, linee guida europee ecc.) dall’altro l’andamento del mercato del lavoro e la cultura del lavoro (il senso attribuito a questa dimensione della vita dalle diverse fasce di popolazione). In relazione al mercato la cooperazione sociale è tendenzialmente anti-ciclica rispetto all’andamento economico, cioè varia, per compensazione, in direzione opposta.
Valenti ha evidenziato anche alcune novità, soprattutto di interesse per l’utenza giovanile: da GOL all’apprendistato duale, dalle forme di quasi-lavoro (attraverso i tirocini, quello di inclusione, in particolare) fino al progetto COPE, di cui ha parlato Sabrina Herzog.
“COPE, ha spiegato Herzog – è un progetto rivolto a giovani dai 15 ai 34 anni, finanziato dalla Commissione Europea, di cui la Provincia di Trento è capofila. Si propone di implementare un intervento integrato per l’inclusione sociale di giovani difficili da raggiungere (NEET- not in Education, Employment and training) con bisogni diversificati attraverso azioni di sensibilizzazione sul territorio e formazione dei Link Worker, figure appositamente formate impegnati nella valutazione del bisogno e co-produzione con l’utente di un piano di inclusione sociale e lavorativa secondo la pratica del “social prescribing”.
L’incontro – cui hanno partecipato, oltre al personale di Progetto 92, anche referenti delle cooperative Cs4, Samuele e Smart, del Servizio sociale Comunità della Val di Sole – è stato apprezzato dai partecipanti per la possibilità che ha offerto di avviare un concreto scambio di esperienze e conoscenze anche tra territori diversi (importante soprattutto per chi opera nelle valli) per gli spunti di riflessione che ha fornito. Raccolte dai partecipanti anche richieste di approfondimento che verranno affrontate in ulteriore momento di condivisione.