INTERVENTO 19: RINNOVO CONTRATTUALE
Sottoscritta l’intesa in un’ottica di equilibrio complessivo del sistema
È stata equilibrio la parola più utilizzata nella presentazione dell’intesa collettiva provinciale di lavoro siglata il 1° ottobre presso l’Assessorato allo sviluppo economico e lavoro della Provincia che riguarda i lavoratori occupati nelle iniziative dell’Agenzia del Lavoro denominate “Progetti per l’accompagnamento all’occupabilità attraverso lavori socialmente utili” ovvero l’Intervento 19, uno dei due grandi filoni trentini dei lavori socialmente utili, assieme al Progettone. L’intesa rinnova il contratto collettivo del maggio 2011, conformemente anche a quanto deciso dalla Giunta in sede di assestamento di Bilancio 2018.
Equilibrio tra i diversi strumenti a disposizione, equilibrio tra interventi di protezione pubblica e mercato del lavoro. Un equilibrio che consenta la tenuta complessiva del sistema.
Tutte le parti coinvolte – la Provincia, i sindacati, la cooperazione – hanno condiviso che era importante un’omogeneità tra Intervento 19 e Progettone, quantomeno per allineare alcuni istituti del contratto di lavoro (circa 116 € netti mensili in più sotto forma di buoni spesa/pasto per tutti i lavoratori occupati sia a tempo pieno che a part-time, iscrizione al fondo sanitario Sanifonds, riconoscimento del godimento del diritto alle ferie retribuite), pur tenendo presenti le diversità degli strumenti, in particolare nelle loro finalità e per le persone a cui si rivolgono. Se il Progettone è orientato alla ri-occupazione di lavoratori in età avanzata che hanno perso un precedente posto di lavoro a seguito di crisi aziendali, l’intervento 19 nasce prioritariamente per coinvolgere nel lavoro persone con problemi di salute e in condizione di svantaggio sociale. L’intervento 19 nel 2018 impegna oltre 2.100 persone assunte con contratto a tempo determinato in circa 350 progetti su tutto il territorio provinciale promossi da Comuni, Comunità di Valle e Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona. Delle 26 cooperative datori di lavoro, ben 20 sono cooperative sociali di inserimento lavorativo e 6 cooperative di produzione e lavoro.
L’assessore Alessandro Olivi ha sottolineato anche il metodo collegiale attraverso il quale si è giunti a questo risultato: “più difficile e a volte tortuoso, ma garantisce maggiore tenuta nel tempo”. Cooperazione e sindacati hanno espresso soddisfazione perché in questo modo si ribadisce che è il lavoro lo strumento fondamentale per la dignità delle persone, anche di quelle più fragili. Marina Castaldo in rappresentanza della Federazione Trentina della Cooperazione ha invece sottolineato che la qualità del lavoro passa anche dalla qualità degli affidamenti, tema che rimane quindi centrale e da approfondire.
Per la cooperazione sociale gli incontri propedeutici alla firma dell’accordo sono stati seguiti da Severino Montanari, presidente della coop. Il lavoro e da Giusi Valenti di Consolida che in settembre hanno partecipato anche al primo appuntamento 2018 del Tavolo dell’Intervento 19, un luogo di confronto più ampio, oltre gli aspetti contrattuali, inaugurato da Agenzia del Lavoro alcuni anni fa e aperto ai rappresentanti di tutti gli attori che compartecipano all’ implementazione di questo strumento. L’incontro ha focalizzato l’attenzione, grazie agli stimoli proposti da Sebastiano Castelli, figura di riferimento in Agenzia del Lavoro per il monitoraggio territoriale dei progetti, sul ruolo dei capi-squadra. I partecipanti hanno auspicato che, dopo questa ripresa, siano programmati incontri periodici.