“Capitalizzare le risorse e porre le basi per una riflessione comune sul tema dell’abitare nella disabilità.” Questa la premessa della vicepresidente di Consolida Francesca Gennai all’incontro di presentazione del progetto “L’abitare inclusivo delle persone con disabilità in Trentino: modelli e esperienze” che si è tenuto nei primi giorni di marzo nella sede del consorzio.
All’appuntamento hanno partecipato quasi tutti i partner coinvolti sia del mondo cooperativo (CS4; La rete; Eliodoro; Il Bucaneve ed Iter) che dell’ente pubblico (Provincia Autonoma di Trento, Comunità Alta Valsugana e Brenstol; Bassa Valsugana e Tesino; Comune di Trento; Comunità Alto Garda e Ledro; Comune di Rovereto; Comunità della Vallagarina). Facendo riferimento al testo dell’art. 19 della Convenzione ONU, Gennai sottolinea come “anche le persone con disabilità psichica possono essere protagoniste di un percorso di abitare il futuro. Questo richiede due passaggi importanti: da una parte sostenere la capacità individuale di scelta senza meccanismi di sostituzione e rileggere nelle organizzazioni le competenze rispetto agli operatori, dall’altra la costruzione di una sensibilità e la procreazione di linguaggi, di espressioni ed azioni culturali di rilettura del dopo e del durante di noi.”
A portare la testimonianza Lucia, mamma di un ragazzo con disabilità cognitiva che da qualche anno ha iniziato un percorso di abitare inclusivo, “ho sempre creduto nell’autonomia ed è per questo che ho voluto mio figlio iniziasse questo cammino; i genitori vogliono essere apripista per i propri figli, bisogna però essere in grado di cambiare prospettiva, di fare un passo indietro, perché i figli devono vivere la loro vita. Dopo due anni dall’inizio del percorso, la soddisfazione è immensa. Mio figlio vive in modo autonomo. E per questo ringrazio tutte le persone competenti che hanno aiutato me e altre famiglie, che ci supportano nel momento in cui i nostri figli cominciano questo nuovo progetto di vita autonoma”.
Ha preso la parola anche la dottoressa Ilena Olivo, dirigente delle Politiche sociali della Provincia di Trento: “oggi sono presente per ringraziare le cooperative sociali che si occupano di disabilità perché condividiamo visioni e finalità. Il lavoro di confronto degli ultimi anni ha agevolato il finanziamento dei progetti in questo ambito. Come Provincia abbiamo il dovere di costruire un’architettura che consenta ai territori di dare una risposta di prossimità e stiamo lavorando per costruire un welfare di comunità. Con questo progetto possiamo dare risposta a quello in cui crediamo, con un riscontro e una ricaduta positiva per le persone con disabilità”. Apprezzamento è stato espresso anche dai numerosi referenti delle Comunità di Valle e dei Comuni presenti all’incontro.