“Come consorzio ci siamo impegnati a porre le basi per una riflessione comune sul tema dell’abitare per le persone con disabilità cercando di capitalizzare diverse risorse consapevoli che i progetti si muovono se hanno delle gambe concrete sulle quali camminare”. Questo il concetto espresso dalla vicepresidente di Consolida Francesca Gennai e, richiamando l’art. 19 della Convezione Onu sui diritti delle persone con disabilità, prosegue “poche righe piene di sostanza quelle contenute in quest’articolo, afferma, e che fanno da sfondo alla progettualità. Anche le persone con disabilità cognitiva possono essere protagoniste di un percorso di abitare il futuro. Questo richiede due passaggi importanti; da una parte un lavoro che noi definiamo di “capacitazione”, ossia sostenere la capacità individuale di scelta senza meccanismi di sostituzione e rileggere nelle organizzazioni le competenze, le capacitazioni rispetto agli operatori, dall’altra quello che abbiamo voluto chiamare come un “lavoro di fioritura” perché ogni cambiamento avviene dove c’è uno sfondo culturale pronto ad accoglierlo, dove c’è la costruzione di una sensibilità e la procreazione di linguaggi, di espressioni ed azioni culturali di rilettura del dopo e del durante di noi. Questo è un lavoro che coinvolge le organizzazioni, gli operatori, i familiari ma anche la relazione tra pubblico e privato, nonché la comunità. La convinzione profonda che sta alla base è che i cambiamenti si governano dove c’è una partnership forte tra pubblico e privato e i progetti attivi in consolida sul tema dell’abitare ne sono l’esempio”.
Sono infatti tre le progettualità, sicuramente ambiziose, sui stanno lavorando le cooperative sociali e il consorzio sostenute da due bandi della Provincia Autonoma di Trento (bando per la “preparazione del dopo di noi”, cosiddetti vitalizi e legge 15/88) e dal Fondo Solidale di etika. In base alla linea di finanziamento gli obiettivi specifici sono diversi: grazie al bando vitalizi si promuove la diffusione culturale (attraverso la mesa online del sito web, un laboratorio sulla comunicazione e un evento pubblico), lo sviluppo di un percorso di formazione per operatori e familiari delle persone con disabilità ed infine l’attivazione di alcune sperimentazioni concrete. Oltre alla partnership con il pubblico, il mondo cooperativo ha istituito il Fondo Solidale di etika che raccoglie risorse da privati. Si tratta anche di un nuovo strumento culturale che raggiunge le famiglie e il mondo delle imprese con canali diversi. Il Fondo Solidale finanzia le start up e la sperimentazione di percorsi innovativi per l’abitare inclusivo rivolto a persone con disabilità. Ad oggi 5 iniziative sono in partenza e coinvolgono 4 cooperative sociali socie distribuite sul territorio trentino (CS4, Eliodoro, Il Bucaneve e La Rete). Se questi due progetti creano opportunità concrete, la legge 15/88 punta sull’apprendimento per arrivare ad un modello possibile e sostenibile attraverso la verifica delle condizioni preliminari (personali, familiari, sociali) per la fattibilità di percorsi verso l’abitare e l’analisi dei progetti.