TORNA IN SCENA LO SPETTACOLO “MIGRANTES”

 

“Migrantes 2” è lo spettacolo conclusivo della seconda edizione del laboratorio interculturale teatrale avviato a Trento a fine ottobre 2017 e verrà presentato venerdì 6 aprile 2018, alle ore 20.45, presso il Teatro di Gardolo (Via Soprasasso 1) a Trento, con ingresso gratuito. L’iniziativa è il frutto di una proposta condivisa progettualmente dal Cinformi e dall’Equipe Teatro della Società Cooperativa Sociale Progetto 92, che ha realizzato il laboratorio teatrale (curato da Michele Torresani).
Il laboratorio teatrale è stato realizzato con il coinvolgimento di 40 partecipanti, fra richiedenti asilo (provenienti da Nigeria, Costa D’Avorio, Togo, Guinea Conacry, Liberia, Senegal, Gambia, Sierra Leone, Mali e Ghana), migranti “tutor” alla seconda esperienza e giovani volontari universitari del progetto “SuXr” dell’Università di Trento. Tutti i partecipanti si sono messi in gioco con grande motivazione, dimostrando fin dall’inizio del percorso come le differenze linguistiche, culturali, religiose, “ideali” e “pratiche” possano costituire non necessariamente barriere, bensì fonti di arricchimento se ci si approccia alla diversità intesa come essenziale alterità.
Lo scopo del laboratorio teatrale interculturale è proporre, nell’ambito delle molteplici attività di formazione e inclusione offerte dal programma di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale coordinato dalla Provincia autonoma di Trento, una nuova esperienza che permettesse ai partecipanti di relazionarsi interculturalmente tramite la facilitazione di una metodologia come quella teatrale, quindi non necessariamente verbale.
Dopo una prima fase laboratoriale sviluppata puntando in particolar modo sulla dinamica interculturale di gruppo e sull’espressione corporea, pur senza tralasciare quella vocale (in questi mesi di lavoro comune i richiedenti asilo hanno dimostrato tangibili progressi del forte desiderio di inclusione imparando sempre meglio a capire e ad esprimersi in italiano tramite l’assidua frequenza dei corsi), da gennaio si è lavorato tramite il montaggio di improvvisazioni sulle tematiche fondanti del percorso: dalle necessità di vita che hanno spinto a partire dal proprio paese abbandonando i propri affetti tramite viaggi fisicamente ed emozionalmente provanti, passando per l’analisi “teatrale” dei vissuti dell’accoglienza, aprendo uno sguardo sui diversi futuri di vita sperati.
Il risultato scenico è stato intrecciato con quanto prodotto in due workshop che hanno permesso agli stessi partecipanti di rielaborare tali temi anche tramite la danza tradizionale e la creazione rap contemporanea, con la guida dei professionisti Samba Sagna e Nana Motobi.