L’obiettivo del seminario era già esplicito nel titolo, come ha sottolineato Riccardo Salomone presidente di Agenzia del Lavoro: “Su stimolo di Consolida abbiamo voluto aprire un confronto che riuscisse ad incrociare le politiche di attivazione delle persone e il ruolo dei soggetti che promuovono l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale ponendo l’accento sull’interrelazione tra pubblica amministrazione e soggetti privati, in primis le cooperative sociali.” Il policy making deve essere supportato sia dall’approfondimento scientifico sia dalle letture dei bisogni e del contesto di chi vive quotidianamente sul campo, per questo il presidente Salomone ha invitato gli operatori, in particolare i cooperatore sociali, a proporre idee e stimoli.
Silvia Pellizzari, ricercatrice di diritto ammnistrativo, Università di Trento, ha delineato i diversi sistemi di affidamento, ricostruendo il complesso quadro normativo di riferimento. La complessità deriva, ha sottolineato la ricercatrice, dalla compresenza e sovrapposizione di diversi livelli legislativi: le direttive comunitarie, la legislazione nazionale e, infine, la normativa provinciale. Muoversi nella “giungla” delle norme risulta difficile, anche perché i presupposti adottati dalle istituzioni sono diversi. Se per l’Unione Europea è fondamentale la garanzia del libero mercato, guidato dai principi di concorrenza, trasparenza, pubblicità e proporzionalità; le legislazioni nazionali e provinciali hanno sovente messo al centro l’obiettivo dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Intervento 19, Intervento 18, progetto OccupAzione e Intervento 20 sono stati al centro della presentazione della Direttrice dell’Ufficio inserimento lavorativo soggetti svantaggiati, Renata Magnago. I principali modelli di inserimento lavorativo messi in campo da Agenzia del Lavoro nel 2018 hanno permesso di inserire complessivamente quasi 2.900 persone svantaggiate. A queste vanno aggiunte quelle con disabilità, quasi 1.000, che entrano nel mercato del lavoro ordinario grazie ai meccanismi di collocamento mirato.
È seguito poi, il racconto di esperienze extra provinciali, con Marco Antonucci Tarolla di Mestieri Toscana e Barbara Celati Dirigente dell’Agenzia regionale per il lavoro Emilia Romagna. L’elemento forte emerso da queste narrazioni, pur molto diverse tra loro, è stato la necessità di una collaborazione tra pubblico e privato che sappia concretizzare, di volta in volta, strumenti adatti a rispondere alle variegate esigenze territoriali. Come ha sottolineato Celati, non esiste, quindi, lo strumento perfetto che possa risolvere qualsivoglia situazione, serve un lavoro costante che sappia costruire soluzioni calate negli specifici contesti territoriali.
Molti gli interventi seguiti alle relazioni degli esperti. Tra questi quello di Marilisa De Luca, del Servizio Politiche Sociali della Provincia Autonoma di Trento, che ha evidenziato la necessità di un’integrazione tra i diversi settori della pubblica amministrazione funzionale alla costruzione di una filiera dei servizi che includa anche quelli delle politiche sociali di accompagnamento verso il lavoro, come i tirocini di inclusione e i laboratori per i prerequisiti lavorativi.
Per Giacomo Libardi, vicepresidente del consorzio Consolida, oggi è centrale partire dalla consapevolezza dell’accresciuta complessità del contesto determinata da una molteplicità di fattori, tra i quali la moltiplicazione negli ultimi anni degli strumenti di politiche attive del lavoro derivati dalla volontà di rispondere ai bisogni determinati dalla crisi economica del 2008; e ancora un aumento delle forme di “quasi-lavoro” promosse in via sperimentale che rischiano però di diventare permanenti, sovrapponendosi, almeno in parte, ad altre; e infine le molte norme di natura e con finalità differenti – giuslavoristiche e amministrative- che si applicano nell’ambito dell’inserimento e dell’inclusione lavorativa. L’unico modo per affrontare questa complessità, secondo Libardi, è una governance di sistema che, pur nel rispetto dei diversi ruoli, integri pubblico e privato.
Una lettura condivisa dal presidente Salomone che ha evidenziato come per fare governance di sistema occorra conoscere, isolare i nodi critici e quindi immaginare soluzioni.
Ora le cooperative sociali avranno l’occasione di compiere questo percorso insieme e costruire proposte condivise, grazie anche al progetto dell’Area Lavoro del consorzio che partirà in autunno.