13 milioni di persone in Italia (e così pure in altri paesi europei) sono low skilled workers. Lavoratori che non possiedono le competenze adeguate per affrontare il mercato del lavoro così come è oggi; una parte rilevanti di questi sono adulti. La sfida posta da queste dimensioni è stata al centro del seminario, organizzato il 13 maggio a Trento, nell’ambito del Progetto di ricerca-azione per il sostegno dell’innovazione sociale e inclusione in contesti lavorativi, promosso e finanziato dal Dipartimento Sviluppo Economico della Provincia Autonoma di Trento.
Durante l’incontro, cui hanno partecipato anche rappresentanti della cooperazione sociale (Giusi Valenti per il consorzio e i responsabili di Kaleidoscopio, Città Futura, Spes, Fai, Venature), la discussione si è concentrata sulla necessità di individuare nuove leve motivazionali, affinché i lavoratori senior, in particolare la quota rilevante di quelli più fragili, riavviino il loro percorso di apprendimento, anche in termini di competenze base e trasversali, indispensabili per l’accesso a programmi di formazione specifica maggiormente spendibili in termini di valorizzazione professionale. Claudio Maria Vitali (Istituto Nazionale Agenda europea per l’apprendimento in età adulta. Inapp ex Isfol) e Antonello Gisotti (Responsabile Nazionale FIM Formazione Professionale e Formazione Finanziaria) hanno, inoltre, sottolineato l’importanza di muoversi, non solo attraverso politiche emergenziali che cercano di arginare fenomeni già esplosi, ma soprattutto con l’attivazione su ampia scala di politiche preventive, che incentivino la formazione continua dei lavoratori, tasto ancora dolente, soprattutto in Italia.
Il seminario è il secondo di un ciclo di appuntamenti che il progetto ha promosso al fine di ampliare e condividere le conoscenze e riflessioni finora maturate dal tavolo di stakeholder (oltre a Consolida, Agenzia del Lavoro, rappresentanti di parti sociali e di servizi e dipartimenti della Provincia). Il ciclo, che ha l’obiettivo generale di sensibilizzare sul tema dell’invecchiamento attivo dei lavoratori, si è aperto ad aprile con un seminario che ha inquadrato il tema dell’age management e delineato, anche in relazione alle prassi di alcuni paesi (per es. Francia e Norvegia), quali sono gli strumenti, adottabili anche dalle imprese che vogliono attivare percorsi di gestione dell’invecchiamento attivo sul lavoro. Il ciclo continuerà il 23 maggio con un seminario dedicato al tema del welfare aziendale, la contrattazione e le politiche pubbliche per l’attivazione dei lavoratori adulti ed anziani.
La presentazione di Claudio Maria Vitali