La tutela della salute dei lavoratori del Progettone e dell’Intervento 19 non ha richiesto da parte della Provincia Autonoma di Trento protocolli specifici in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro a seguito della pandemia Coronavirus, essendo già stati da un lato adottati protocolli e vademecum, sia nazionali che provinciali, dall’altro istituiti tavoli provinciali per i diversi settori e tipologie di attività che coinvolgono anche il comparto dei lavori socialmente utili (per es. cantieri agricoli forestali, case di riposo ecc).
Sono state tuttavia rilevate alcune particolarità che richiedono un’attenzione significativa. Tra queste, date le caratteristiche del personale impiegato, emerge il tema dei “lavoratori fragili”. Le situazioni a rischio sanitario COVID-19 sono numerose e suddivise in alcune macro-categorie: l’età superiore ai 55 anni (rif. Documento Tecnico INAIL aprile 2020); la presenza di patologie critiche; il livello di capacità cognitive e comportamentali tali da rendere inaffidabile da parte del lavoratore l’uso corretto delle protezioni e l’osservanza di comportamenti preventivi (distanza di sicurezza, igiene personale, ecc.) oltre alla gravidanza (fattispecie che potrebbe riguardare solo le beneficiarie dell’Intervento 19).
Soprattutto nell’ambito dell’Intervento 19, l’orientamento condiviso tra Agenzia del Lavoro–parti sindacali e Cooperazione negli incontri di aprile per l’avvio della stagione 2020, è di valutare tutte le strategie e facilitazioni possibili (per esempio la revisione delle mansioni, l’individuazione di nuove attività compatibili, la deroga ad alcune regole nella composizione delle squadre) per non escludere i lavoratori fragili. L’obiettivo comune deve essere quello di massimizzare le condizioni di operatività di tutti i progetti, per la loro valenza sociale, “specie in un periodo dove la coesione sociale e il sostegno alle fasce più deboli diventa condizione imprescindibile”, hanno con forza sottolineato i sindacati.
Nell’ambito del Progettone, SOVA ha promosso la realizzazione nelle prossime settimane di un momento di confronto tra gli esperti di APSS-UOPSAL (Unità Operativa per la Prevenzione e la Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) e i medici competenti delle cooperative dei consorzi CLA e Consolida che hanno in carico i lavoratori del Progettone. SOVA e UOPSAL ritengono utile attivare un momento informativo-formativo che stimoli l’adozione di un approccio il più possibile unitario e condiviso proprio in tema di lavoratori fragili.
In questi giorni è stata inaugurata anche la piattaforma per la formazione base del referente Covid-19, la figura prevista (fortemente raccomandata, anche se non resa obbligatoria) dal “Protocollo generale per la sicurezza sul lavoro»
Il corso è curato da UOPSAL in collaborazione con Tsm-Trentino School of Management ed ha l’obiettivo di fornire elementi di conoscenza sui protocolli e le conseguenti misure di sicurezza da applicare, indicazioni su come informare e sensibilizzare gli operatori e offrire alcune modalità su come attivare il monitoraggio del rispetto delle misure di prevenzione e protezione. Tutto ciò al fine di una proficua collaborazione con il datore di lavoro, al quale dovranno rimanere in capo le rispettive responsabilità. Per Consolida, con riferimento al Progettone, ha partecipato al corso Simone Deflorian.