UNA RAPPRESENTANZA EFFICACE

Voglio partire delle nomine federali e, in particolare, dalla scelta di affidare la rappresentanza del sociale (la vicepresidenza della Federazione!) a persona diversa dai consiglieri eletti nell’assemblea di settore. La presidente Mattarei ha motivato la sua decisione con l’estrema frammentazione nel nostro ambito, alludendo anche ad una incapacità di Consolida di aggregarlo e di rappresentarlo.
Questa immagine del consorzio e delle cooperative sociali apre una riflessione su come siamo come riconosciuti dal sistema e dalla Politica. Quanto siamo in grado di influenzare le policy, i piani sociali, le riforme più o meno ampie dei servizi, sono domande che ci siamo posti prima ancora che ce le suggerisse la presidente della Federazione. Le abbiamo affrontate con le cooperative in questi mesi nei Tavoli politici su Lavoro e Cura e nei gruppi di lavoro come quelli sull’Abitare per le persone con disabilità o sui servizi per anziani. Una risposta dai contorni netti sarebbe, è semplicistica. Il consorzio e le cooperative negli ultimi anni hanno partecipato a tutte le operazioni di ascolto, ai tavoli di programmazione e pianificazione organizzati dalle istituzioni, sia a livello locale che provinciale. Anche dove non esistevano percorsi di condivisione sono state proattive, presentando letture, proposte, idee di servizi. Hanno dovuto però spesso fare i conti con una Politica che si è assunta il diritto di decidere autonomamente, riducendo i tavoli di coprogettazione ad operazione di facciata per meri scopi di consenso. Fermarsi qui sarebbe riduttivo perché non è sempre e ovunque stato così. Penso, ad esempio, al tema dell’abitare sociale per persone con disabilità: la recente legge provinciale ha accolto (anche semanticamente) la prospettiva culturale e le impostazioni di intervento rappresentate in un dialogo intenso e costruttivo da Consolida.
Più recentemente la “Relazione sulla vulnerabilità sociale in Trentino” presentata dalla Quarta Commissione e approvata nella seduta del 3 luglio dal Consiglio Provinciale ha accolto proposte e letture del consorzio insieme a quelle di altre organizzazioni, come Alfid, Caritas, IRVAPP, il Consiglio delle Autonomie locali. Con una differenza, mentre gli interventi degli altri attori territoriali riguardavano questioni e problematiche specifiche, dal consorzio la IV Commissione ha raccolto suggerimenti su tutte o quasi le fasce della popolazione: dai minori ai giovani, dagli anziani ai lavoratori.
Questi due esempi, ma se ne potrebbero aggiungere altri, ci dimostrano però (dimostrano a noi!) anche altro: ovvero che il consorzio è in grado di incidere sulle policy quando si muove assieme alle cooperative. Gli interventi sul cosiddetto Dopo di noi sono stato frutto del lavoro comune con il gruppo delle associate “Abitare il futuro”; quelli sulla vulnerabilità dell’operazione di ascolto di 23 associate realizzata per il Piano sociale del Comune di Trento integrata con indicazioni di altri gruppi di cooperative, come quelle sui servizi per anziani.
Ed è così che ci stiamo preparando alle elezioni provinciali e, soprattutto, al periodo che seguirà.
I Tavoli politici e i gruppi di lavoro organizzati dal Consorzio e la partecipazione delle associate dimostrano che il nostro sistema non si lascerà soggiogare dagli eventi senza opporre resistenza a “chi butta via il bambino con l’acqua sporca”, che non si è assuefatto ad un mondo che dà il potere a chiunque senza chiedersi se sia in grado di esercitarlo.  Dobbiamo tirar fuori il nostro orgoglio di essere cooperatori sociali, agire la nostra distintività e assumerci la responsabilità di portare la nostra idea di comunità forte, coesa, solidale, sostenibile.
Dobbiamo provare a costruire insieme alla Politica e al resto del sistema cooperativo un nuovo patto per diminuire le diseguaglianze collegando la cooperazione sociale alla comunità e ai luoghi di chi è chiamato a governare la nostra autonomia.