di Serenella Cipriani, presidente Consolida
A gennaio avevo immaginato un percorso intenso, articolato e partecipato per arrivare all’assemblea che si terrà tra pochi giorni in cui saranno rinnovate le cariche sociali del consorzio. Poi è arrivata l’emergenza Covid e sono saltati tutti gli incontri, quelli assembleari preparatori e quelli territoriali con i CDA delle cooperative.
Eppure forse mai come in questi mesi è stato intenso il dialogo con le cooperative associate, occupato però da una quotidianità stravolta, dalla necessità di essere vicini ai nostri utenti e di rispondere a bisogni emergenziali; dai servizi da mantenere e dai lavoratori da garantire.
Con la consapevolezza di fondo che non eravamo di fronte ad un’emergenza “solo” sanitaria, auspicabilmente di breve periodo, ma ad uno tsunami sociale con conseguenze di lungo periodo.
La pandemia che ci ha colpiti e ci ha fatto riscoprire di essere un unico immenso tessuto contagioso, deve, lo sappiamo, ancora affondare completamente il colpo. E quando lo farà probabilmente il nostro sistema di welfare e il nostro impianto socio – economico sarà polverizzato, con un sensibile aumento delle diseguaglianze e delle povertà, economiche, sociali ed educative.
Dovremmo allora essere capaci di una trasformazione generativa e innovativa, come mai prima d’ora.
Per questo, insieme agli attuali membri del consiglio di amministrazione, ho maturato l’idea di un nuovo percorso consortile sostenuto da un ampliamento dei consiglieri, in modo che il nuovo governo di Consolida sia rappresentativo della variegata compagine che lo compone. Un consiglio di amministrazione ampio dove sensibilità, competenze ed esperienze diverse si mettono a confronto per provare attraverso un dialogo aperto a dettare un’agenda comune e unitaria, una sintesi di letture e proposte complesse.
Ho raccolto attorno a questa proposta, certamente impegnativa, la disponibilità di 12 rappresentanti delle cooperative con i quali abbiamo condiviso l’idea di riconsegnare a Consolida una funzione organizzativa importante, di rappresentanza e testimonianza di quanto come cooperazione sociale sappiamo fare.
Una volta che questo Covid 19 avrà smesso di ribollire, sappiamo che niente tornerà come prima e niente sarà andato tutto bene. E noi come cooperazione sociale abbiamo il dovere di dirlo e di contribuire a scrivere le linee guida della ripartenza, oltre a quella, cui per ora si guarda, di breve termine.
Ci saranno indubbiamente contrazioni di risorse economiche, un cambiamento nella domanda dei nostri servizi e la necessità di ritrovare un bilanciamento fra quanto ci è chiesto e quanto possiamo dare. Dovremmo ridefinire i nostri interventi ponendo attenzione anche alle persone che lavorano con noi. E dovremmo farlo rendendoci leggibili per sostenere un confronto positivo.
In questa strada da percorrere è necessario presidiare i processi decisionali e fare sintesi, unire attraverso strumenti nuovi le nostre realtà superando l’isolamento, stare insieme collaborando e competendo contemporaneamente. In maniera pragmatica c’è da fare un nuovo percorso definitorio e di riposizionamento dei nostri servizi in una dimensione più orientata alla mission.
I Candidati
Nome e Cognome | Cooperativa |
Francesco A Beccara | Alpi |
Maurizio Camin | Arianna |
Ornella Filosi | Lavoro |
Paolo Fellin | Vales |
Silvana Comperini | Garda 2015 |
Michele Odorizzi | Kaleidoscopio – Chindet |
Mario Fiori | Amica |
Francesca Gennai | La Coccinella |
Giacomo Libardi | Le Coste – delegato Promocop |
Italo Monfredini | Gruppo Spes |
Serenella Cipriani | Gruppo 78 – Il Ponte |